per Violino
Commissionato della Südwestrundfunk
Pierluigi Billone
Si tratta di un violino con un´armatura di corde completamente diversa: tre IV corde e una III corda. L´accordatura è molto particolare, in un ambito molto ristretto: Mi, Fa, Sol, Re.
La manipolazione della mano sinistra sulle corde è inconsueta: ogni dito agisce quasi sempre su due corde contemporaneamente, quindi il suono più elementare è già doppio, e contiene dei battimenti.
La tecnica dell´arco è quella del violino e della viola moderni, con la sua ricchezza di possibilità.
La tipica velocità di articolazione e il virtuosismo esasperato e superficiale del violino (antico e moderno) sono esclusi.
Tutto è predisposto per far nascere una “voce musicale” del violino che possa essere diversa, e che generi possibilità di costruzione diverse.
Le vibrazioni continue, l´uso del glissato, l´oscillazione lenta e costante, le articolazioni della mano sinistra sugli stessi poli, o l´attacco duro e sforzato, ricordano certamente il suono di alcuni lavori di Giacinto Scelsi e Iannis Xenakis, e anche di tanta musica non europea.
La costruzione del lavoro e il gioco di rapporti sono invece completamente diversi.
Ci sono due forze sonore elementari e complementari: il suono tenuto e oscillante, e un pizzicato esplosivo istantaneo di tutte le quattro corde.
L´evoluzione di ogni singola forza e il mutamento dei loro rapporti generano i diversi momenti del lavoro.
Il suono tenuto e oscillante - forza instabile e senza punti di equilibrio – acquisterà le dimensioni, il profilo chiuso e l´equilibrio di un verso di recitazione.
Il pizzicato violento e istantaneo, la cui apparizione inizialmente è imprevedibile e dirompente – forza concentrata, monoforme e chiusa – acquisterà la flessibilità e l´instabilità necessarie per essere modulato. Diventerà parte di una formula ritmica elementare, che scandisce le riapparizioni del suono instabile in tutta la seconda parte del lavoro.
È un cerchio (il pezzo finisce in un momento dell´inizio), dove l´equilibrio delle forze muta costantemente, entro un limite definito.
Federico De Leonardis: Pastorale e Catena 1987