Pierluigi Billone
home  contatto  

Note (1995 - 2001)

Pierluigi Billone


1

E’ e resta un’Apertura.
Oppure non ne ha la capacità.


2

Attraverso il lavoro
prosegue il loro cammino.


3

...forse non consapevolmente,
ma in rapporto vi è
comunque.


4

una necessità
che non puoi pretendere
di giudicare.


5

...rende tutto il circostante
una costellazione di sé.


6

L’emozione.
Il proprio.
L’adombrato.
La controdirezione aprente.
L’impensato.


7

Segni senza *dietro
e quindi senza oltre possibile
Segni solo-musicali
nati morti.


8

Opacità

Attenuarsi delle tracce
Presenza prosciugata, seccata.
Orizzonte di pieni-vuoti disponibili a riaccogliere.

Spazio: vuoto di
non più pieno di
cavo di

9

...il nome,
invece,
una corrente aperta.

Ma anche il nome deve cadere.

10

Una sapienza
che si concentra.
Offerta, come luogo di esperienza.


11

...di un movimento in continua espansione;
la scrittura ne rivela
la presenza.
Traccia.


12

...e non il moto
differito e mediato
dell'emozione rappresentata.


13

Sistenza(AN NA)
Permanere(ME A AN)
Bocca. Serbanza.(ITI)
Spoliazione(UTU)
Disnessione(Scrittura.Cammino)
Inchiuso.Schiuso(Scrittura.Presenza)
Mani(Mani.Giacometti)
Oltre(Mani. Long)

Un nome-nodo
inscioglibile,
per alimentare il Pathos del cammino.


14

Intrico
non sbrogliabile
di tensioni.


15

Il passo appropriato
in un ordine aprente.


16

Il rischio
di attenuare tutto
in una
incerta geografia pedante
dell'emozione.


17

Un abbraccio
che corrisponda.
Senza stringere-separare, né coprire.


18

Ciò che l'apertura di una via
rende possibile.


19

La trasparenza
che prende a vivere
al cadere della polarità
nascosto-manifesto.


20

Lì, la costellazione di punti di riferimento
riconosciuta e saputa
diviene opaca e inerte.

Ospitalità
silenziosa e quieta
nel grande cerchio.

Stare-albero.


21

Problema e conflitto
nascono quando ti trattieni inerte,
resistendo al mutamento.
Lì, perdi ritmo
e produci distanza.


22

...schiudendo
vibrazione e spazio
ciascuna al proprio momento.
Giustezza.


23

...ciò-chi
la fa vibrare:
fonte attraversata.


24

Schiude la presenza
vibrandone.


25

...all’interno del Luogo-Pezzo,
accade lo stesso movimento,
in un orizzonte mutato,
legato dai vincoli della scrittura.


26

...si fa,
disponendosi ad una
indifferenza verso il movimento.


27

...disostacolando
la via.


28

...riuscire a corrispondere
al dono
dell’emozione.


29

...abbraccio
che comprende il verbale.
Alludervi non aggiunge molto.
Il Luogo compiuto lo testimonia o meno.


30

Mi fa segno.


31

Che ha solo l’apparenza
dello spazio e della profondità.
Come in un gioco di specchi.


32

...proprio perché ne è
la scoperta,
la nascita
e la posizione:
nesso a cui nascere,
non ancora riconoscibile.


33

...trasparenza al mondo.


34

...una presenza
con la sua misura,
resa
sospesa-esemplare.


35

...come l’incontro
con il darsi della luce.


36

...una cui parte si decentra e recede a sfondo,
resta presente altrove-altrimenti, serbata.
Ne è traccia la vibrazione al dislivello.


37

La trasparenza
nell’abbraccio.


38

Rende più sensibili
al tratto e al grado,
amplia possibilità (già) interne al luogo;
ma non l’esistenza e l’imporsi
della presenza.


39

...li sostituisce
con gradi di definizione,
anzi,
crea questa prospettiva.


40

...in questo caso
ciò che accade e si fa :
solca.
S’imprime.
Ti ritma.


41

La particolare e decisiva portata
di ogni inizio,
e di ogni passo che avvia.


42

...rivelato
da una momentanea
trasparenza del serbato.


43

La *Nascenza...
...sviata dal fare.


44

...di una provenienza
dimenticata,
ma non meno operante.


45

...fino ad operare
come uno strumento
aprente-stupore.


46

A partire da
una distanza impartecipe,
cui il lavoro accenna,
serbandone una traccia evidente.


47

Circoscrivere
nel passo iniziale
sfere di presenza
uniche,
aprenti-fondanti il Luogo.


48

Senza arrestarsi
ad una manipolazione
solo evocante-convocante.


49

Scaturite da una
*Incrinatura.


50

La disposizione e la tecnica
necessarie
per navigare controcorrente.


51

Incontrati
come punti di sgorgo.


52

...l’altro escluso-declassato,
fuori dal cerchio presunto della rivelazione.


53

Invece:
assistere,
presenziare.


54

...crede di appropriarsene
agendo su ciò che sembra la dominante o la superficie,
mancandone inevitabilmente il contatto.


55

In qualche modo “autorizzato” a essere,
e soprattutto a restare ciò che è.
Quindi deve poter essere riconosciuto come tale.

Poggia su una decisione che si rinnova ogni volta,
anche se non (più) assunta ogni volta.


56

Segni distintivi-qualificanti di provenienza e appartenenza.
Tutti marcatori territoriali.


57

Un continuare ad essere in movimento che garantisce
mutamenti non decisivi.
Mentre si riduce costantemente lo spazio di oscillazione dell’asse.


58

Emozione centrifuga,
ma senza una capacità disordinante-disorientante.


59

Invece:
*Scrittura.


60

Decisivo
è l’aver imparato
anche a scrivere;
e poi credere-praticare insensibilmente
che scrittura e voce-che-dice siano lo stesso.

Sordità-cecità.


61

Unicità
concentrante-irraggiante.

...invece di una molteplicità astratta, senza portata

62

Uno spazio di custodia.


63

Momentaneamente stabile.


64

Un cerchio autonomo,
anche se non indipendente.


65

M.H.
K.

che si fanno toccare da ⋇
e instaurano il libero;
secondo una misura unica, inconciliabile,
che è passo e respiro.


66

Sperimenti l’essere nel *Ritmo,
in momentanea assenza di senso umano.