Pierluigi Billone
1
Le articolazioni del campo visivo.
Le articolazioni non consapevoli del campo uditivo.
2
...modi creativi della comprensione.
3
Il dire è interno all´apertura.
Ecco perché non può esserne il centro
(semmai solo un perno).
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Instante immoto.
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...le loro vite ritmiche
cominciano a corrispondersi.
Armonizzazione reciproca.
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...sostituita da un´attenzione
che non esclude-include a priori,
in questo più simile alla luce.
7
Sono strati archeologici.
Il corpo sa come entrarvi in contatto.
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...perché incapace di pensare in modo inclusivo.
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...in quel punto risuona anche altro,
sono attive più dimensioni.
Presenza articolata su più piani:
udibili, ma *invisibili.
In questo caso ascoltare è
*afferrare e *leggere istantaneamente.
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Canto.
Voce.
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Una differenza (una relazione) è avvertita come vibrazione.
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...quello è l´aspetto immediatamente evidente,
a portata di chiunque (e di qualunque fraintendimento),
ma il rapporto è più profondo
e si rivela solo ad un ascolto attivo.
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*Inoltramento
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Un vuoto concreto o un buio definito,
come unico spazio che possiamo immaginare
per quel passato non ricostruibile.
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È deposito di forme e stati
sgorganti dal corpo.
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...si tratta invece di una pratica iniziale di scrittura,
che deve imparare da sé come approdare rigorosamente ai suoi scopi.
Rinnovata ogni volta dalla sua necessità.
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Potenzialmente sovversivo?
E di cosa?
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È il segno che qualcosa si è compiuto,
e quindi fa emergere la sua radice complementare.
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Obliquità decentrante.
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...difficilmente rimuovibile
come una pietra di fondazione,
e quindi intoccabile.
Rapporto obbligato.
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...oppure prosegue insensibilmente
nella sua crescita sorda, solo interna.
Inchiuso.
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La *risacca dei segni.
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Lento.
Ampio.
Lungimirante.
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...ma questa possibilità presuppone un lavoro,
con le sue tappe necessarie.
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...invece quel senso particolare e stupefacente di *Spazio.
Dove visivo, sonoro, spaziale...,
non sono ancora tali.
Non ancora distinti e separati
da un´attenzione irrigidita e fuorviata dai nomi.
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*Staglio.
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...per non cadere
in quella forma di controllo inefficace ma rassicurante che è
il non-controllo.
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...qui il *Musicale non solo non è presupposto,
ma è una dimensione lasciata indefinita.
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...talmente chiara ed evidente
da diventare misteriosa.
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..è stato raggiunto
come punto di arrivo di un cammino di conoscenza.
Quindi è anche un segno distintivo
di riconoscimento e di condivisione di quella conoscenza.
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Incontrare avvicinando.
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...ora però declassata a patrimonio tradizionale,
e quindi solo come insieme di valori da custodire e mantenere.
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Che la profondità e l’ampiezza di un nostro pensiero
si commisuri agli spazi in cui abitiamo,
che l´esistenza piena di un suono
possa essere limitata da uno spazio inadeguato,
e che fra questi due rapporti ci sia una corrispondenza profonda,
per noi raramente è questione.
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La presenza oscilla sempre
fra un isolamento -che resta in dominante,
e un divenire opaco -che resta in secondo piano o sullo sfondo.
La sensibilità e l´attenzione consapevoli allo sfondo
richiedono capacità non comuni.
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Parola nuda.
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Capacità di attenzione e competenza specifica
sono molto distanti:
la prima è capace di aprirsi docilmente ad un nuovo centro,
la seconda opera invariabilmente attorno all´ unico centro disponibile.
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...cosi può oscillare
a un silenzio ricettivo e sensibilissimo.
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...in quel momento un contrappeso inizialmente giustificato
si irrigidisce e diventa un impedimento.
Zavorra.
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Sassi di fiume.
Sassi di mare.
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...sostituita da un´attenzione mobile,
nata da una familiarità con la presenza
in movimento nello spazio,
e dalla capacità di padroneggiarla.
41
...comprensibile solo con un abbraccio più generale:
un´attenzione ampliata alla *Compresenza.
42
Silenzio.
Stacco.
Lentezza.
Irripetibilità.
Lucidità.
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Il colloquio fra il *Dire e la *Musica
inizia a partire dal riconoscimento della propria autonomia.
Entrambe possiedono dimensioni
dove l’altra non può entrare.
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...cosí però si espone all’instabilità dell’instante.
Cosa che va contro le esigenze elementari
di qualsiasi costruire garantito ed efficiente.
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Inseminare.
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...perché una *Concezione rischia sempre
di esaurirsi in uno spazio inadeguato,
o di essere incanalata e irrigidita
in una direzione che non le appartiene:
a quel punto si spegne,
restando qualcosa d`incompreso e di marginale,
e alla fine estraneo.
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...ignorando fondamentalmente cosa la nutre.
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...considera invece
l`urgenza su cui poggia,
la preoccupazione e la cura che ne deriva.
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Area di riconoscimento:
Rallentamento.
Disnessione.
Inconcludenza.
Eccentricità.
A-leganza.
S-fase.
Dilatazione.
A-ritmia.
Irriducibilità logico-lineare.
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...come una frase rammendata attorno al niente.
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A questo punto
rivela una sua parte inaudita - inesplorata,
da sempre prossima ma non familiare.
Vicinanza inavvertita.
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Tu sei quel dentro-attorno, e non altrove.
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La bocca può nominare quasi tutto,
ma certamente non il Pathos che la ritma o la zittisce.
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...procedere che mi mantiene
sempre di fronte allo stesso,
mi fissa in quel rapporto,
legandomi alla sua ritmicità concentrica e incantatoria,
mi inebetisce.
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Il Pathos della visione
che nel canto disforma la bocca,
disassandola.
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...una tecnica che si può apprendere e perfezionare.
Ma non è ancora
né indice né garanzia
di comunione con le cose.
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Forme di vicinanza
che il corpo non esita a mettere in relazione.
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Una previsione del cammino è pressoché impossibile.
Il senso del cammino però coincide con i passi fatti,
e si mostra solo allora.
Federico De Leonardis: Pastorale e Catena 1987